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Durezza dei materiali da costruzione.
Questa caratteristica dei materiali risulta
essere un
valido strumento per alzare il livello di affidabilità dei componenti meccanici
che devono essere riutilizzati.
Nelle revisioni motore si presentano a volte casi in cui il normale controllo
dimensionale o una verifica d’integrità massiva mediante L.P., liquidi
penetranti,di un componente meccanico, non siano sufficienti per garantirne
l’affidabilità e il suo sicuro riutilizzo. Può rendersi indispensabile un più
approfondito accertamento, per esempio un controllo della durezza. Questo perché
da un punto di vista tecnologico la durezza espressa attraverso il suo valore, è
un parametro che,al di sopra o al di sotto del quale,rivela una situazione
anomala del materiale,o meglio, una non conformità. Il progettista stabilisce
questo valore. Sui manuali tecnici si possono trovare i valori di
riferimento,ma non sempre; e allora vengono in aiuto le buone conoscenze in
campo tecnologico dei materiali o di metallurgia,dei trattamenti termici ecc..
Succede che si possano avere dei valori di durezza bassi per uno strato
cementato di uno spinotto anche se dimensionalmente corretto.
Secondo una definizione di tipo metallurgico la durezza è la resistenza
superficiale che il materiale in esame oppone alla penetrazione di un corpo
duro.
Ci sono diversi tipi di prova di durezza, che si distinguono tra loro per la
forma del penetratore; si hanno così, per citarne alcune, prove di durezza tipo
Brinnell Rocwell Vichers e altre. Il peso applicato sul penetratore varia da un
ordine di misura espresso in centesimi di Newton, e siamo nel campo delle
microdurezze
fino a circa trentamila Newton per una macro durezza. Ora qualche accenno sulle
diverse metodologie:
Metodo Brinnell
Il penetratore è costituito da una sfera in acciaio temprato con un diametro che
normalmente è di 10 mm, sul quale viene applicato un carico di 29400 N per una
durata di 15 sec. Il valore della durezza Brinnell HB è il rapporto tra il
carico applicato e la superficie dell’impronta lasciata sul materiale in prova.
Metodo Rockwell
Utilizza come penetratore un cono di diamante di caratteristiche geometriche
prestabilite; oppure una sfera di poco più di 1,5 mm di diametro.
Al penetratore di tipo conico si applica un carico iniziale di 98 N; poi in
aggiunta a questo si applica il carico di prova di 1372 N in un tempo tra 5 e 10
sec. e lo si fa permanere per 30 sec, si toglie lasciando di nuovo solo il
carico iniziale. Questo per annullare il ritorno elastico del materiale. Tutto
questo procedimento è compiuto in automatico dal durometro e la lettura del
valore lo si legge direttamente sul quadrante della macchina.
E’ possibile quindi, sfruttando sapientemente queste ed altre metodiche,
controllare che tutto vada bene, fino a poter recuperare in tutta sicurezza
particolari dati per spacciati con in più un notevole risparmio in termini
economici. Il particolare è la biella di un Rotax 503 a raffreddamento
libero andato “arrosto”, dove la pista di rotolamento dei rullini, indurita
superficialmente mediante un trattamento termochimico di diffusione e relativa
tempra,poteva aver subito un’alterazione dovuta all’alta temperatura raggiunta.
Le prove di durezza si sono potute eseguire direttamente sul pezzo senza
necessità di doverlo smontare. Il favorevole esito della prova ha permesso di
reimpiegare la biella con un ragguardevole risparmio economico.
Un altro esempio di controllo, peraltro prescritto, riguarda le teste dei motori
tipo 912 ove si abbia il sospetto,anche senza, che il motore possa aver girato a
temperature oltre la norma. La prova è di tipo Brinnell e il valore di
riferimento non inferiore a 65.
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