Costruzioni idrauliche:
fabbisogno idrico.
Intorno agli anni 50 la Cassa per il Mezzogiorno
dette avvio al Piano di Normalizzazione Idrica alla cui base fu posta
un’indagine sull’effettiva conoscenza del patrimonio idrico sorgentizio. In
Abruzzo si distribuivano mediamente circa 800 l/s. Determinato il
fabbisogno pro-capite all’anno 2000, con dotazioni comprese tra gli 80 ÷ 250 l/ab*giorno
, la portata da erogare salì a circa 3200 l/s; la differenza era da reperire con
nuove captazioni e distribuire con nuovi acquedotti.
Nel 1963 il Ministero dei LL.PP. ha redatto il
Piano Regolatore Generale degli Acquedotti per la previsione e
programmazione organica di nuovi interventi acquedottistici con riferimento
temporale al 2015 e basato su criteri tecnico – economici riassunti in modo più
generale:
• L’approvvigionamento idrico deve
soddisfare tutte le esigenze della moderna vita civile per una popolazione
prevedibile in un cinquantennio;
• Realizzazione di acquedotti a servizio di
un vasto territorio con criteri tecnico-economici senza alcuna preclusione
riguardante limiti di territorialità tra Regioni, Province e Comuni.
La
disponibilità idrica per usi potabili deriva direttamente dai volumi idrici
derivanti dalle precipitazioni. In Italia piove, mediamente, 300 miliardi di m3
di cui solo 100 miliardi di m3 sono utilizzabili ai fini idropotabili
a fronte di una domanda di circa 50 miliardi di m3.
popolazione
residente,
e popolazione fluttuante,
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