GENERALITA
Reti di distribuzione.
L’insieme dei manufatti, delle apparecchiature e delle tubazioni definiscono
le reti di distribuzione urbana che si sviluppano nei centri abitati affinché la
risorsa idrica possa arrivare alle singole utenze private ed ai servizi pubblici
con condotte che percorrono il sottosuolo. Sulle tubazioni sono inseriti
differenti tipi di prese, per utenze private, per utenze pubbliche, per idranti
d'incendio, per fontanelle stradali. Sono, inoltre, presenti i dispositivi per
lavaggio delle fogne e le derivazioni per idranti da innaffiamento. Completano
la rete i dispositivi di intercettazione, di sfiato e di scarico e, in casi non
molto rari, i valvolismi per la riduzione della pressione.
Nei grandi centri abitati coesistono reti di distribuzione che erogano acque di
differenti caratteristiche destinate al soddisfacimento di richieste di
differente natura. Nella città di Roma, ad esempio, alcuni quartieri sono
serviti oltre che dalla rete potabile anche dalla rete per servizi dalla quale
si deriva per l'innaffiamento ed il lavaggio delle strade e per l'irrigazione
dei giardini pubblici. Nella città di Genova l'acqua della rete antincendio e
per il lavaggio delle strade viene attinta dal mare e portata agli idranti con
apposita rete di distribuzione. Nella città di Pescara la rete dei servizi del
mercato ittico deriva e distribuisce acqua di mare. Nella Zona Tecnica Alitalia
dell'Aeroporto Intercontinentale Leonardo da Vinci di Fiumicino (Roma) sono
presenti tre reti di distribuzione, la rete potabile, la rete industriale e la
rete antincendio. La prima rete deriva dagli acquedotti a servizio della città
di Roma, la seconda e la terza rete utilizzano le acque prelevate con
sollevamento dal fiume Tevere.
Con riferimento alla posizione del serbatoio di compenso e
riserva rispetto all’acquedotto ed alla rete di distribuzione, possiamo
distinguere tra:
• reti con serbatoio in testata: l’adduttrice alimenta direttamente il
serbatoio dal quale si dipartono le condotte della rete. L’alimentazione del
serbatoio, pertanto, è caratterizzata da portata costante mentre l’erogazione
dal serbatoio è caratterizzata da portata variabile. Realizzandosi lo sbocco
dell'adduttrice in vasca a livello superiore a quello di massimo invaso, nessuna
interferenza sussisterà tra i due sistemi. Durante tutto l'arco della giornata
le portate derivate dalla rete verranno erogate esclusivamente dal serbatoio.
• reti con serbatoio terminale: le condotte della rete si sviluppano tra
adduzione e serbatoio. La condotta di adduzione termina, con sbocco libero, in
corrispondenza di una torre piezometrica che assolve la funzione di
disconnessione delle pressioni. Dalla torre piezometrica deriva il sistema di
condotte della distribuzione. All’estremo opposto della rete è ubicato il
serbatoio.
Nel considerare il funzionamento idraulico delle reti a serbatoio terminale
vanno distinti i periodi della giornata durante i quali le portate erogate Qu(t)
risultano superiori alla portata costante Qa dell'acquedotto, dai periodi della
giornata durante i quali le portate erogate Qu(t) risultano inferiori alla
portata dell’acquedotto. Nelle prime condizioni di esercizio (Qu > Qa) la rete
viene alimentata parte con la portata dell'acquedotto e parte con la portata
erogata dal serbatoio terminale. Nelle seconde condizioni di esercizio (Qu < Qa)
tutta la rete viene alimentata da quota parte della portata addotta
dall’acquedotto. Il supero rispetto alle richieste viene accumulato nel
serbatoio terminale.
I criteri informatori della scelta tra le due differenti tipologie di rete sono
strettamente correlati alla morfometria urbana ed alle possibilità altimetriche
nell’intorno del centro da servire.
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