Granito Sarizzo.
Descrizione del materiale:
CLASSIFICAZIONE.
Rocce magmatiche (Serizzo = diorite).
CARATTERI.
Colore grigio
con macchie bianche. Componenti: quarzo, ortoclasio, biotite. Colore grigio
uniforme, grana medio-fine (Serizzo).
COMPONENTI.
Plagioclasio, anfibolo,
quarzo. Compattezza notevole.
INQUADRAMENTO GEOLOGICO.
Appartengono ad una massa
magmatica (plutone) che affiora nella Val Màsino (Sondrio) e nella vicina Val
Bregaglia (canton Grigioni) per un diametro di circa 10 km; le rocce incassanti
sono micascisti e gneiss. La granodiorite occupa la parte alta della valle e
passa gradatamente nella diorite verso il centro valle.
ESTRAZIONE.
Le cave
attuali sono ubicate nell’alta Val Màsino, ma in passato queste pietre sono
state cavate dai grandi massi erratici trasportati dai ghiacciai quaternari e
depositati in tutta la Brianza.
IMPIEGO.
Per le loro ottime caratteristiche
meccaniche e di durevolezza queste pietre furono impiegate fin dall’epoca
romana, gli esempi riguardano molte città lombarde. A Milano se ne trovano
nell’anfiteatro romano, nei pilastri della Loggia dei Mercanti e negli archi di
Porta Nuova (XIII secolo), nelle murature delle chiese romaniche anche come
riuso da edifici più antichi. L’uso decrebbe nei secoli successivi in seguito
all’affermarsi dei graniti del lago Maggiore. Nel XX secolo ebbe invece un
cospicuo impiego sia negli zoccoli degli edifici che come rivestimento anche in
blocchi di grandi dimensioni, soprattutto con finitura a subbia come in Palazzo
Castiglioni (arch. Giuseppe Sommaruga, 1904).
ALTERAZIONI.
Scagliatura, a causa
della cristallizzazione di sali presenti nell’umidità di risalita capillare che
interessa soprattutto le zoccolature, le basi dei pilastri e delle colonne.
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