Tipo di pavimento |
Il cotto è un materiale naturale fatto solo di terra
impastata con acqua e cotta ad alta temperatura. È un
pavimento resistentissimo, come testimoniano le pavimentazioni di antichi
palazzi e chiese (o le gallerie di Palazzo Pitti, per esempio, dove c'è un
continuo passaggio da secoli). Per la sua resistenza al gelo e all'usura è stato
scelto per pavimentare strade e piazze di centri storici: non esiste problema se
si vuole usarlo anche in zone molto fredde, dove nella stagione invernale gela,
oppure al mare perché è inattaccabile dalla salsedine. Il cotto è un
materiale refrattario al caldo estivo e non disperde il calore nelle stagioni
fredde; è impermeabile, non assorbe le macchie, è di semplice manutenzione e non
crea problemi d'accostamento perché ha un colore nelle stagioni fredde; è
impermeabile, non assorbe le macchie, è di semplice manutenzione e non crea
problemi d’accostamento perché ha un colore e una «sostanza» che, in
arredamento, sta bene con tutto.
Perché il pavimento in cotto non riservi sorprese o delusioni, bisogna
seguire scrupolosamente le istruzioni del fabbricante, dedicando al cotto
certe attenzioni preliminari assolutamente necessarie. Posato il
pavimento in cotto e dopo che è bene asciutto, bisogna lavarlo
con acqua dove sia stato aggiunto acido muriatico nella percentuale del 20 per
cento. Si deve strofinare bene con uno spazzolone in ogni zona del locale ( il
lavoro va quindi fatto a locale completamente vuoto ). Si sciacqua accuratamente
e dopo due o tre giorni si stende l'olio di lino crudo usando una pennellessa.
Si lasciano passare quattro o cinque ore e quindi si stende cera d'api, in modo
uniforme, con un canovaccio. Se il cotto fosse molto assorbente ( lo è il
tipo antico o quello fatto a mano ), bisognerà passare l'olio di lino e poi la
cera due o anche tre volte, lasciando poi asciugare per un paio di giorni. Chi
preferisse una colorazione più scura del cotto, può ricorrere a un certo
trattamento (il cosiddetto trattamento di invecchiamento) che renderà il
cotto di colore simile al cuoio: cioè aggiungerà bitume all'olio e alla cera
nella percentuale dell' l, 2 o 3 per cento, secondo la colorazione che vuole
ottenere.
Una volta sistemati i mobili nell'ambiente, si passa uno straccio inumidito con
acqua e ceretta al silicone (1/2 bicchiere ogni 5 litri d'acqua): questo per
eliminare eventuali striature e preparare il pavimento a ricevere di
nuovo la cera (da passare con uno straccio in modo uniforme) che va data entro
un mese. Dopo un paio di mesi si ripete la stessa operazione. A questo punto il
pavimento in cotto ha superato quella certa fase che definiremo impegnativa e
può essere passato soltanto con uno straccio umido e, ogni tanto, con la
lucidatrice a spazzola. La cera verrà passata soltanto una volta all'anno (due o
tre volte se il cotto è di tipo antico o fatto a mano). Se il trattamento
iniziale è stato fatto scrupolosamente, non dovrebbero crearsi problemi di
macchie: eventuali segni neri, dovuti allo strisciare di tacchi, verranno tolti
sfregando con uno straccio imbevuto di cera, mentre per le altre macchie basta
lo straccio umido. È assolutamente sconsigliabile usare solventi, detersivi o
altro.
Il cotto viene prodotto in diversi formati che consentono tantissime
composizioni: oltre ai normali quadri o rettangoli, si può scegliere fra gli
ottagoni, i listelli, le rosette, i cassettoni, ecc. Il cotto può avere
una superficie liscia, levigata oppure rustica, grezza, di tipo antico. Tutti i
produttori di cotto, oltre alle piastrelle, hanno gli elementi per
gradini, corrimano, listelli battiscopa.
In produzione vi è anche una piastrella di cotto sottile la metà di
quella normale, che può essere applicata su un vecchio pavimento semplicemente
con del collante. Le operazioni preliminari descritte saranno più veloci per
questo tipo di cotto perché si asciuga più in fretta del cotto
normale.
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