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illuminazione soggiorno
Studio del confort ambientale
con tecniche per riscaldare, illuminare, arredare e restaurare.
Arredamento locali: illuminazione del soggiorno
Illuminazione del soggiorno. È nel
soggiorno che la famiglia si ritrova a
conversare, leggere, ricevere gli amici o a « vedere la televisione » e, quando
la
cucina è piccola e non esiste un tinello, è qui
che si consumano i pasti. Quando l'ambiente non supera i 20 mq, può accogliere
due sole zone che molto spesso sono l'angolo pranzo e l'angolo conversazione.
Perché l'atmosfera intorno al tavolo da pranzo sia calda e intima,
l'illuminazione deve essere concentrata e intensa; lo spazio intorno al tavolo
deve essere sgombro per permettere una certa libertà di movimento. Ne deriva che
l'apparecchio indicato per soddisfare le due condizioni è quello a soffitto con
luce diretta. Poiché in un locale che accoglie due zone distinte (pranzo e
conversazione) il tavolo va sistemato decentrato, il lume che scende da soffitto
deve coincidere con un punto luce che non si trova al centro del locale. Se si
abita una casa provvisoria o non si vogliono fare spese supplementari e il punto
luce è al centro dell'ambiente, dovremo fare in modo di fissare il filo al di
sopra del tavolo con un piccolo gancio a soffitto che qualsiasi elettricista
sarà in grado di applicare. Naturalmente il lume non dovrà essere troppo pesante
per non strappare il gancio. Tra i lumi moderni ve ne sono molti in materiale
sintetico, in carta di riso, in tessuto trattenuto da un leggero scheletro in
metallo o in materiale plastico. Una lampada ideale per illuminare il tavolo da
pranzo è quella a cono aperto o a semisfera. Se il cono è troppo dilatato, è
facile che la luce disturbi la vista di chi siede a tavola: in questo caso si
dovrà usare una lampadina argentata o lattiginosa. L'inconveniente è superato se
si usa una lampada a doppia riflessione, cioè alla semisfera superiore se ne
oppone una seconda che nasconde la lampadina.
Nei locali in cui il tavolo da pranzo non occupa una sede ben definita (tavoli
pieghevoli o usati nelle altre ore per un altro scopo) si può ricorrere a un
lume a piede o a una lampada a braccio che sporge dalla parete. La zona
conversazione del
soggiorno va illuminata con luce diffusa, cioè
saranno preferite lampade da tavolo o da terra sistemate ai lati del divano o
sulla diagonale rispetto all'angolo conversazione. I lumi da terra e quelli da
tavolo possono avere altezze diverse e ingombri diversi: dipende anche dalla
zona a cui sono destinati. Certe lampade a stelo fili forme con piccolo
riflettore orientabile stanno bene se sono slanciate, alte 180-200 cm da terra:
dato il loro ridottissimo ingombro, sono da sistemare dove manca spazio. Altre
lampade, quasi sculture luminose, hanno bisogno di più « libertà » perché il
loro volume è maggiore: questo tipo di lume raggiunge il metro, il metro e venti
di altezza. Le lampade da tavolo per la zona conversazione possono essere molto
basse, corpi luminosi che si adagiano sui ripiani, o possono avere una base e un
cappello come i classici abat-jour: in questo caso, stando seduti sui divani,
non si dovrà vedere il portalampada, quindi il lume avrà l'altezza proporzionata
a quella del ripiano su cui è posata. Diciamo che i lumi da tavolo tipo
abat-jour potranno misurare da 40 a 70 cm secondo l'altezza del piano su cui
sono posati.
Il lume da soffitto diventa superfluo in
soggiorno quando la cucina è abbastanza grande
da poterci organizzare l'angolo pranzo: nel
soggiorno rimarrà abbastanza spazio per una
zona studio, lettura o relax. Sullo scrittoio vi sarà un lume da tavolo a luce
diretta che illumini bene il piano, mentre nell'angolo lettura andrà bene una
lampada a luce diretta del tipo da terra. Per i tavoli da lavoro o da disegno, i
lumi migliori sono quelli a snodo con morsetto per ancoraggio al ripiano del
tavolo.
Chi preferisse ottenere anche un'illuminazione generale, può scegliere quella
riflessa, sistemando tubi fluorescenti in scanalature che definiscono un tratto
di soffitto ribassato (dove potrebbero, invece, essere incassati tanti piccoli
oblò luminosi). L'illuminazione delle varie zone del
soggiorno può anche essere ottenuta con un
complesso di piccoli riflettori scorrevoli su un apposito binario a soffitto che
indirizzino la luce nei punti voluti. Va anche ricordata l'illuminazione di
quadri o di oggetti d'arte. Per i primi sono indicati i piccoli riflettori da
parete che mandano la luce in un punto preciso ( luce diretta ); per gli oggetti
andrà bene la luce diffusa quando la loro sistemazione è in nicchia o in
contenitori con antine di vetro. Il cielino della nicchia o del mobiletto sarà
in vetro opalino che scherma lampade fluorescenti. Se gli oggetti sono posati su
una mensola o sui ripiani della libreria, andranno bene piccoli spot agganciati
ai ripiani.
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Per maggiori
informazioni :
Ing.
Silvestro.
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